13/02/2022: Grotta Superiore Sorgente Priamara (Li-SV 517) – Ramo dei Nottambuli

Ramo dei Nottambuli

Convinti che i turni domenicali non debbano precludere lo sport al personale sanitario, Simone ed io entriamo alla Priamara domenica sera alle 18.44.

Procediamo nell’eterno budello fino al Sifone Gula Secca, sempre più convinti che sia necessaria una revisione dei passaggi più stretti, in un’ottica di risparmio di energie in entrata ed uscita, ma anche di sicurezza.

La serata, sicuramente la più fredda dell’ultimo mese, favorisce un’importante flusso d’aria, che diventa vero e proprio vento in tutti i sifoni di sabbia.

L’ingresso del Ramo dei Nottambuli

Giunti alla Sala Caronte alle 22.00 circa, iniziamo la risalita verso la finestrella a soffitto che avevo visto sabato scorso con Corvo e Jack. Quella che ad entrambi sembrava una risalita relativamente banale, si rivela una vera e propria impresa: la roccia è di pessima qualita, e per raggiungerla bisogna rimuovere uno strato di fango che arriva anche ad una decina di centimetri. Con molto sforzo, Simone sale per circa 15 m e riesce ad arrivare fino alla finestra, scoprendo che sbuca in un vero e proprio imbuto di fango. Faticando un po’, riesce a mettersi in sicurezza e posso raggiungerlo: inziamo così l’esplorazione del Ramo dei Nottambuli, precisamente alle 01.08.

La prima parte, in salita, del Ramo dei Nottambuli

Il ramo si presenta inizialmente come una galleria freatico-vadosa che sale per qualche metro, per poi trasformarsi in una galleria angusta sul cui pavimento si trova uno spesso strato di fango. Poche ma belle concrezioni.

Saletta del ramo dei Nottambuli, verso valle
Saletta del Ramo dei Nottambuli, verso monte

Simone si è spinto nella parte più stretta del ramo, fermandosi in un punto che potrebbe proseguire dopo un po’ di disostruzione.

Il tratto in cui si è infilato Simone, prima della violazione

Il fenomeno più interessante di questo ramo è sicuramente il comportamento del fango: verosimilmente, quando il livello dell’acqua sale e rimane alto per qualche giorno, il fango arriva a decantare sul pavimento del ramo dei sonnambuli. Man mano che la grotta si svuota, i pertugi che comunicano con i rami sottostanti si comportano come dei canali di assorbimento attraverso cui fluisce l’acqua, che scorrendo produce delle caratteristiche morfologie ad imbuto scanalate dai rivoletti. Effettivamente, siamo entrati nel ramo dal più grand ed evidente di questi pertugi. Nel complesso, abbiamo esplorato per circa 60-70 m.

Iniziamo il rientro alle 02.00 circa e siamo fuori alle 5.14 dopo un’estenuante rientro: il tempismo è confermato dalle prime gocce di pioggia che iniziano a cadere mentre ci incamminiamo verso le macchine.